“Immobili” nasce dalle coordinate di uno smarrimento. Sono mappe caotiche, dei messaggi in bottiglia che cinque passanti spediscono per cercarsi. Siamo in periferia, in quei fazzoletti di terra tra i quali, timidamente, una città lascia spazio alla sua vicina . Armati di macchina e pellicola, i nostri cercano di penetrarvi, di disegnare i limiti dell’agglomerato, ma ben presto l’impresa cessa di essere un viaggio cartesiano: i palazzi si infittiscono, le finestre si ripetono, e le saracinesche, una volta abbassate, cessano di dare informazioni sulla vita. “Immobili” è un dedalo di punti di riferimento inutili, perché non caratterizzanti. Pattern urbani usati come sassolini bianchi per ritrovare la strada di casa. E’ uno sguardo sulle grammatiche del cemento; un’ipotesi dal di dentro – e quindi completamente personalista e frammentaria – sulla psicogeografia dell’abitare. Abbraccia tutti i luoghi, oppure nessuno. Esattamente da lì i cinque fotografi si inviano cartoline in bianco e nero per indicare la propria s-posizione.
Cuartonigro Photolab è una stanzetta oscura in uno spazio comune, con delle persone che si chiudono dentro a luce rossa. Qualcuno accende la sigaretta, imposta una stampa in bianco e nero, sbaglia; poi prova di nuovo, e sbaglia meglio. Dai rottami russi al foro stenopeico, dai pennelli al caffè solubile, con guanti e spugna o le mani nell’acido, ogni gioco è buono.
il sito del festival, che si terrà a Perugia dal 15 al 24 novembre, CERP Rocca Paolina e Palazzo della Penna: http://www.perugiasocialphotofest.org/cuartonigro-photolab/